OPEC+, taglio di 1 mln di barili per riportare il greggio a $100

Di Alessandro Albano

Investing.com – Dopo il taglio di 100.000 barili deciso nello scorso meeting, l’OPEC+ si appresta a ridurre l’output di oltre 1 milione di barili di greggio al giorno nella riunione prevista per mercoledì. Una riduzione simile a quella apportata subito dopo lo scoppio del Covid quando i prezzi dei benchmark avevano raggiunto i minimi storici.

L’obiettivo del cartello è portare i contratti Brent e WTI in un range di $90-100 al barile, dopo che nelle scorse settimane i prezzi sono scivolati sotto gli 80 dollari dai picchi di 122 dollari raggiunti tra lo scorso maggio e giugno.

Secondo quanto riferito da Financial Times, l’Arabia Saudita sarebbe la più favorevole ad un taglio della produzione in quanto le permetterebbe di “mantenere più a lungo la sua capacità di riserva”.

Il motivo, per le fonti citate dal FT, è da ricercare nel caso in cui la produzione russa dovesse subire un calo nel 2023 e Riyadh dovesse intervenire per sostituire il gap dell’offerta sul mercato.

Inoltre, con indici produttivi in calo e inflazione in continuo aumento, il cartello vuole mettersi al riparo dal possibile calo della domanda nei Paesi importatori come la Cina, sebbene, nell’ultimo outlook, i tecnici dell’OPEC+ abbiano ribadito il loro ottimismo in merito alla domanda di greggio che, secondo l’analisi, mostrerà una robusta crescita sia nel 2022 (3,1 milioni di barili giornalieri) che nel 2023 (2,7 milioni).

A questo ai aggiunge la sovrapproduzione del mese di agosto, stesso mese del ribasso dei prezzi del greggio, in cui è stato registrato un volume totale di 29,65 milioni di barili giornalieri dai 618.000 barili giornalieri di luglio precedente, un aumento dovuto, ha spiegato l’OPEC nel report, anche “al recupero dell’offerta libica dopo le recenti interruzioni”.

“I prezzi del petrolio continuano a salire in vista della riunione dell’OPEC+ di mercoledì, in cui è atteso un taglio della produzione di oltre un milione di barili al giorno, per il quale sembra esserci un ampio sostegno”, afferma Craig Erlam, Senior Market Analyst di Oanda.

Il taglio appare certo, visto che il cartello ha deciso di cancellare il meeting della Commissione Tecnica Congiunta fissata per oggi in cui normalmente vengono decise le misure da prendere dopo aver analizzato le conseguenze su domanda e offerta di mercato.

“Ma con le prospettive economiche che si fanno di giorno in giorno più cupe – si chiede Erlam – l’alleanza si spingerà abbastanza in là per raggiungere i 90-100 dollari di petrolio che tanto chiaramente desiderano?”

Secondo l’analista, “qualsiasi taglio sarà accompagnato da un linguaggio forte sulla prospettiva di ulteriori azioni che potrebbero compensare qualsiasi mancanza, nel caso in cui si adottasse un approccio più conservativo”.

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