Gas: il prezzo scende in Europa. Gentiloni propone prestito congiunto contro crisi energetica

I prezzi del metano calano in scia agli stoccaggi che si stanno riempiendo nonostante i minori flussi ma anche in scia alla diminuzione della domanda. I ministri delle finanze all’Ecofin per porre un rimedio congiunto alla crisi energetica

La corsa del prezzo del gas in Europa sembra registrare una prima battuta d’arresto. I future al Ttf di Amsterdam, che segnano il prezzo del metano in Europa, sono infatti scesi del 4% durante le prime ore di contrattazioni del 4 ottobre portando il gas intorno a 160 euro al megawattora. Un livello che rappresenta un ritorno ai prezzi di luglio scorso prima che si registrassero i record dei prezzi di agosto con aumenti di oltre il 70% a causa delle interruzioni dei flussi del Nord Stream annunciati da Gazprom. Il gasdotto sta operando solo a circa il 20% della capacità in questo momento e ci sono timori sul fatto che i flussi ripartiranno effettivamente. Ma perché il prezzo del metano è in calo?

Gli stoccaggi di gas si stanno riempiendo nonostante i minori flussi

“Le riserve di gas si sono riempite a un ritmo costante mentre le nazioni hanno aumentato le importazioni di gas naturale liquefatto e forniture di gasdotti dalla Norvegia per compensare la perdita dei flussi russi”, spiegano gli analisti di Ing, sottolineando che sabato 1° ottobre i siti di stoccaggio erano pieni per circa l’88%, appena al di sopra della media quinquennale per questo periodo dell’anno. “Ciò ha contribuito a far scendere i prezzi del gas di circa il 50% dai massimi di fine agosto”, spiegano gli esperti.

Lo stoccaggio europeo si sta ancora riempiendo a un buon ritmo e l’Ue ha già raggiunto l’obiettivo dell’80% di capacità di stoccaggio prima della data effettiva del 1° novembre. “Tuttavia”, aggiungono da Ing, “se la Russia dovesse terminare completamente i suoi flussi di gas verso l’Europa, ciò lascerebbe comunque il mercato in difficoltà mentre ci avviciniamo all’inverno. Possiamo aspettarci che alcuni paesi continuino ad aumentare i livelli di stoccaggio il più possibile nei prossimi mesi, nonostante l’obiettivo dell’80% sia stato raggiunto”. 

I prezzi del gas calano anche per un calo della domanda 

Il consumo di gas dell’Unione Europa, stando ai calcoli di Ing, nella prima metà dell’anno è diminuito di circa il 6% rispetto alla media quinquennale dello stesso periodo. “E la domanda”, continuano gli analisti, “cadrà ulteriormente”. Gli esperti evidenziano, infatti, che nelle ultime settimane, diverse aziende del settore metallurgico e produttori di fertilizzanti hanno annunciato ulteriori tagli alla produzione. Se, dunque, le società non saranno in grado di sostenere i prezzi così alti dell’energia, si potrebbe assistere a un’ulteriore riduzione della domanda, in particolare quando i contratti di copertura di energia e di gas scadranno per alcune aziende, lasciandole esposti a prezzi spot più elevati. “Quindi”, concludono, “la forza del mercato deriva dall’aumento dei costi economici”. 

Oltre al livello degli stoccaggi, a favorire l’affievolirsi delle preoccupazioni sono anche “le previsioni meteorologiche a lungo termine che indicano un inverno più mite della media. Ciò protrarrebbe la tendenza alla riduzione della domanda di riscaldamento invernale, già in parte colpita da una domanda industriale in calo”, spiega Gabriel Debach, market analyst di eToro.

Tuttavia, Debatch spiega che i prezzi restano elevati e le prospettive rimangono non positive, dato che i livelli di stoccaggio rappresentano solo il 22,5% circa del consumo annuale e il rapporto dell’Aie ha mostrato che, in assenza di riduzioni della domanda e in caso di taglio completo delle forniture di gasdotti russi, a febbraio gli stoccaggi di gas dell’Ue sarebbero pieni per meno del 20%.

L’Ue al lavoro per combattere gli alti costi del gas: è scontro con il piano unilaterale della Germania

L’Unione Europea è al lavoro sul pacchetto di misure che dovrebbero contrastare la crisi energetica in corso. Bruxelles non ha però gradito le ultime mosse della Germania che dopo aver respinto in Europa sul tetto al prezzo del gas ha poi agito da sola definendo un pacchetto nazionale da 200 miliardi che include al suo interno tale misura. 

“La Germania è pronta a discutere misure che potrebbero contenere i prezzi del gas e dell’energia elettrica nell’Unione europea”, ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, prima dell’inizio dell’incontro dei ministri delle finanze Ue. “Dobbiamo affrontare il problema alla radice. Sono quindi disponibile ad adottare misure congiunte sui mercati internazionali del gas e a riformare la struttura dei nostri mercati dell’energia elettrica in modo che i prezzi per i consumatori non siano più determinati dal prezzo del gas”, ha aggiunto.

La Commissione Europea si sta, comunque, preparando a possibili interruzioni di corrente e ad altre emergenze all’interno dell’Unione europea. “Ci stiamo preparando a due scenari. Un primo, dove solo un piccolo numero di Stati membri è colpito da incidenti come un blackout e gli altri Stati dell’Ue possono fornire energia ai membri in difficoltà”, ha spiegato il commissario Ue per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic, citato da Rnd. “Ma se un gran numero di Stati viene colpito contemporaneamente”, ha continuato Lenarcic, “i paesi del blocco dovrebbero limitare le forniture di aiuti di emergenza agli altri membri e la Commissione potrebbe coprire il fabbisogno attraverso la sua riserva strategica”.

All’arrivo alla riunione dell’Ecofin il commissario europeo, Paolo Gentiloni, ha invitato alla solidarietà tra i Paesi Ue nelle misure da adottare contro la crisi energetica. Gentiloni, insieme al commissario per il mercato interno Thierry Breton, ha invitato Bruxelles a chiedere un prestito congiunto per finanziare una risposta alla crisi dei prezzi dell’energia che rischia di far precipitare la Ue nella recessione. In un articolo pubblicato sull’Irish Times, Gentiloni e Breton hanno detto che il nuovo strumento potrebbe essere modellato sul debito congiunto emesso durante la pandemia per salvare posti di lavoro (Sure) che altrimenti sarebbero andati persi.

Infine, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, arrivando all’Ecofin ha precisato la necessità di “avere un mix di politiche di bilancio che preveda misure temporanee e mirate per far fronte alla crisi energetica ma non possiamo fornire stimoli ampi perché questo contraddirebbe la politica monetaria della Bce volta a portare l’inflazione al 2%”. (riproduzione riservata)

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