L’altalena del petrolio: in calo dopo il rally, i motivi
Il prezzo del petrolio risente della forte volatilità dei mercati finanziari globali e oscilla tra rally e ribassi anche dell’1%: tutti i fattori che stanno rendendo il greggio oscillante.
Il petrolio non mantiene il rally di due giorni, poiché le persistenti preoccupazioni per un rallentamento globale e un dollaro più forte stanno compensando le prospettive di restrizione dell’offerta.
Mentre si scrive, il WTI perde lo 0,66% a 81,61 dollari al barile e il Brent lo 0,72% a 87,42 dollari al barile.
I futures del West Texas Intermediate sono scesi a 81 dollari al barile dopo essere aumentati del 7% nelle due sessioni precedenti, con il più grande guadagno giornaliero da metà luglio. Da sottolineare che entrambi i benchmark erano rimbalzati nelle due sessioni precedenti, dopo aver raggiunto i minimi di nove mesi questa settimana, in seguito a un calo temporaneo dell’indice del dollaro e delle scorte di carburante statunitensi più grande del previsto, che hanno fatto sperare in una ripresa della domanda dei consumatori.
Tuttavia, l’indice del biglietto verde ha registrato una nuova tendenza al rialzo, smorzando la propensione al rischio degli investitori e alimentando i timori di una recessione globale.
I prezzi del petrolio, di conseguenza, sono nuovamente diminuiti, in balia della volatilità generale dei mercati.
Perché il petrolio è in calo, nel caos dei mercati
I prezzi del petrolio flettono all’interno di una cornice dei mercati assai complessa e volatile.
Il ribasso anche dell’1% delle quotazioni, infatti, riflette i diversi eventi finanziari di questi giorni e ore.