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Turchia, la banca centrale taglia i tassi di 100 punti. L’inflazione supera l’80%

La banca centrale turca ha portato il tasso di riferimento dal 13% al 12%. La lira resta stabile. Il presidente Erdogan è contrario al rialzo dei tassi come misura per placare la fiammata dei prezzi

Da qualche mese ormai le banche centrali di tutto il mondo stanno modificando le loro politiche monetarie, alzando i tassi di interesse per combattere l’inflazione. In Turchia invece la banca centrale ha deciso di tagliare i tassi di riferimento di 100 punti base al 12% dal 13%, nonostante l’inflazione sia salita oltre l’80%. 

Secondo Erdogan il taglio dei tassi favorirà l’apprezzamento della lira

La strategia della Turchia segue la strada indicata dal presidente Recep Tayyip Erdogan, secondo il quale i tagli dei tassi di interesse riusciranno a frenare il forte calo della lira turca e la spirale ascendente dei prezzi al consumo. Il percorso di politica monetaria che sta portando avanti la Turchia, per contrastare la fiammata dei prezzi, viaggia in direzione opposta rispetto alla strategia che continuano a perseguire Fed, Bce, BoE, Banca Nazionale Svizzera e norvegese. 

“La Turkiye Cumhuriyet Merkez Bank continuerà a utilizzare tutti gli strumenti disponibili in modo decisivo, fino a quando indicatori forti non indicheranno un calo permanente dell’inflazione e l’obiettivo a medio termine del 5% sarà raggiunto nel perseguimento dell’obiettivo primario della stabilità dei prezzi”, hanno comunicato dalla banca. La Banca centrale turca conta inoltre su misure macro-prudenziali e collaterali, come l’aumento delle ponderazioni del rischio e il raddoppio dei requisiti di riserva presso le banche per i prestiti denominati in lire, con l’obiettivo di attenuare il credito. Una linea di politica monetaria che rende al momento la Turchia uno dei Paesi con i tassi reali più negativi al mondo. 

La Turchia taglierà ancora i tassi di interesse?

Secondo gli economisti di Capital Economics, ulteriori tagli saranno probabilmente più graduali in futuro in Turchia. “La reazione del mercato al taglio dei tassi d’interesse di agosto”, spiegano, “è stata sorprendentemente tenue, dato che la lira è rimasta stabile. Ma con l’inasprimento delle condizioni di finanziamento esterne, i rischi rimangono fortemente inclinati verso bruschi e disordinati cali della lira“. (riproduzione riservata)

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