Borsa, Europa vista recuperare in scia ai futures di Wall Street

Prima dell’inflazione di agosto dell’Eurozona in uscita il 31 agosto, importante in chiave Bce, focus su quella della Germania e sulla fiducia dei consumatori in Ue e Usa. Giù petrolio e oro. Pausa per il dollaro. Attenzione a Unipol, Generali e Intesa

Borse europee viste recuperare terreno dopo il flop della vigilia (+0,28% il futures sull’Eurostoxx) in scia ai futures di Wall Street in ripresa (+0,16% il Dow Jones e +0,21% l’S&P500). In attesa dei meeting della Fed e della Bce a settembre, i mercati cercano di capire che politica monetaria si profila all’orizzonte per i prossimi mesi dalle varie uscite pubbliche di Jerome Powell a Jackson Hole e del capo economista della Bce, Lane, esponente dell’ala dovish del board e molto vicino alla presidente, Christine Lagarde.

“Powell ha ben chiarito le proprie intenzioni. La Bce sembra, invece, agire con più cautela, nonostante l’inflazione non accenni a diminuire. Del resto la Bce, a differenza dalla Fed, oltre ad avere obiettivi diversi è chiamata a districarsi tra le maglie della speculazione che gioca sugli spread tra i diversi paese membri e con un’inflazione più da costi che da domanda e quindi meno governabile”, ha sottolineato Antonio Tognoli, responsabile macro analisi di Corporate Family Office Sim.

Bce, ecco perché è importante l’approccio meeting by meeting

Il discorso del 29 agosto di Lane, che probabilmente anticipa quello della Lagarde del prossimo 8 settembre, “in realtà non mi sembra sia stato molto dovish. La novità importante consiste nello spartiacque che Lane ha voluto tracciare tra la politica monetaria fino a luglio e a cominciare dal meeting di settembre, che segnerà l’inizio di una nuova fase e il cui obiettivo principale è assicurarsi che l’inflazione scenda all’obiettivo fissato del 2%. Sul come farlo, Lane ha sostenuto che la Bce adotterà un approccio meeting by meeting, ribadendo la flessibilità più volte ricordata dalla Lagarde, per fissare i tassi di interesse e non più una forward guidance, che meglio si adatta a dare una risposta al vincolo inferiore”, ha osservato Tognoli secondo il quale un elemento importante del dibattito di politica monetaria dei prossimi mesi sarà la discussione della valutazione del tasso appropriato che tenga conto dell’evoluzione dei fattori ciclici, oltre a valutare il potenziale ruolo delle altre forze nello spostamento del sottostante tasso di interesse reale di equilibrio a lungo termine.

Focus sull’inflazione di agosto dell’Eurozona in uscita il 31 agosto

Proprio da queste considerazioni deriva la politica meeting by meeting. Al fine di mantenere un quadro analitico il più possibile coerente, non ci sono scorciatoie nel seguire un approccio dipendente dai dati. Occorre l’analisi congiunta del ciclo dell’inflazione, del ciclo economico e di quello finanziario, riconoscendo le interazioni e le interdipendenze tra gli sviluppi economici, monetari e finanziari nel determinare la dinamica delle variabili nominali e reali, ha spiegato Tognoli. Quale aumento, quindi, attendersi per settembre? Ovviamente tutto dipenderà dall’inflazione di agosto dell’Eurozona in uscita il 31 agosto. Se dovesse discostarsi di molto dalle previsioni degli analisti (Eurostat, 9%) è molto probabile che l’aumento dei tassi sia di 75 punti base che porterebbe il costo del denaro all’1,25%. Le stime del mercato indicano un costo del denaro dell’1,5% a fine anno, ha concluso Tognoli.

La fiducia in Ue e in Usa nell’agenda macro odierna

Invece, nell’agenda macro del 30 agosto è previsto alle 10:00 il fatturato industriale a giugno in Italia (precedente: +1,4% mese su mese, +23,6% anno su anno), alle 11:00 l’indice di fiducia economica ad agosto dell’Eurozona (precedente: 99 punti; consenso: 97,5 punti), l’indice di fiducia dei servizi ad agosto (precedente: 10,7 punti), l’indice di fiducia delle imprese ad agosto (precedente: 3,5 punti; previsione: 1,9 punti) e l’indice di fiducia dei consumatori ad agosto definitivo (preliminare: -24,9 punti; consenso: -24,9 punti).

Alle 14:00 tocca all’inflazione ad agosto preliminare della Germania (precedente: +0,9% mese su mese, +7,5% anno su anno; consenso: +0,4% mese su mese, +7,8% anno su anno), alle 14:55 all’indice settimanale Redbook degli Stati Uniti (precedente: +13,5% anno su anno), alle 15:00 all’indice Case Shiller a giugno (precedente: +20,5% anno su anno) e alle 16:00 all’indice sulla fiducia dei consumatori ad agosto (precedente: 95,7 punti; consenso: 98,2 punti).

Pausa nell’impennata del dollaro

Nel frattempo, si registra una pausa nell’impennata del dollaro. Il cambio dollaro/yen scende dello 0,12% a 138,523 e il cambio euro/dollaro si attesta a 0,999 (+0,07%). Il prezzo dell’oro scende dello 0,22% a 1.745 dollari l’oncia a causa dell’aumento nella notte dei rendimenti del Treasury 10 anni Usa, ora in assestamento al 3,088% (al 3,792% quello del Btp 10 anni con lo spread Btp/Bund a 230 punti base), che ha messo sotto pressione la domanda di metallo prezioso.

Il petrolio scende, ma sale la tensione in Iraq e Libia

In calo i prezzi del petrolio in scia alla prospettiva di un taglio della produzione da parte dell’Opec+. Sebbene il greggio abbia registrato un trend al ribasso, Edward Moya, analista senior di Oanda, ha affermato che i rischi legati all’offerta sono troppo elevati. E ha osservato che, oltre ai possibili tagli dell’Opec+, è in aumento il rischio di una guerra in Libia, paese produttore. Al contempo, è salita ancora la tensione in Iraq dove, dopo mesi di tentativi di formare un governo, sono scoppiate violenze che hanno causato almeno 20 morti e centinaia di feriti, secondo l’ultimo aggiornamento di Al Jazeera.

Gli scontri tra i sostenitori del leader sciita Moqtada al Sadr, le forze di sicurezza nella Green Zone di Baghdad e milizie vicine all’Iran fanno aumentare le preoccupazioni per il futuro del Paese. Tanto che è stato imposto il coprifuoco a livello nazionale. I futures sul Wti calano dello 0,11% a 96,90 dollari al barile e quelli sul Brent dello 0,36% a 102,56 dollari al barile. 

A Milano focus su Unipol, Intesa Sanpaolo, Generali e  Italian Exhibition Group

Sul listino milanese di riflesso al calo del greggio focus sui titoli oil come Eni, Saipem e Tenaris. Attenzione anche a Unipol che, come riportato da Mf-Milano Finanza, in cinque mesi ha distribuito 300 mila dispositivi per il pagamento dei pedaggi ai caselli delle autostrade. È così ufficialmente partita la sfida all’ex monopolista Telepass dopo che la normativa europea ha aperto il mercato dei telepedaggi. La compagnia assicurativa di Bologna, leader in Italia nel ramo Rc Auto, è stata la prima a muoversi, pronta a mettere a frutto il suo enorme bacino di 10 milioni di clienti assicurativi.

Tra le banche da monitorare, in particolare, a Intesa Sanpaolo che alla data del 26 agosto, dall’avvio del programma di buyback il 4 luglio, ha acquistato 615.712.134 azioni, pari a circa il 3,08% del capitale sociale. Invece, Ferrari detiene 11.237.249 azioni proprie ordinarie pari al 4,37% del capitale sociale totale e Generali 11.848.244 azioni proprie, pari allo 0,75% del capitale sociale. Proprio la compagnia triestina ha comunicato di aver completato l’acquisizione delle quote di maggioranza delle joint venture di Axa e Affin in Malesia, diventando così uno dei principali assicuratori Danni del Paese, in linea con la strategia del gruppo di rafforzare la propria posizione di leadership nei mercati ad alto potenziale.

Più nel dettaglio, Generali ha acquisito una partecipazione del 70% nella joint venture Axa Affin Life Insurance (49% da Axa e 21% da Affin) e del 53% circa nella joint venture Axa Affin General Insurance (49,99% da Axa e 3% da Affin). Inoltre, ha aumentato dal 49% al 100% la partecipazione in Mpi Generali Insurans Berhad, acquisendo le azioni detenute da Multi-Purpose Capital Holdings Berhad (MPHB Capital), joint venture partner in Malesia.

Infine, il cda di Italian Exhibition Group ha avviato il piano di buyback per massime 400.000 azioni ordinarie per un controvalore massimo di 1,2 milioni di euro. Il programma, ha spiegato la società, è finalizzato a costituire un “magazzino titoli”, utile per eventuali future operazioni di finanza straordinaria. (riproduzione riservata)

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