
Asia, Borse caute in attesa di Jackson Hole
La Banca centrale della Corea del Sud alza il tasso di riacquisto a sette giorni di 25 punti base, portandolo a 2,5%. Un allarme tifone ha sospeso le negoziazioni mattutine a Hong Kong
Le borse asiatiche si mantengono caute alla vigilia dell’atteso simposio di Jackson Hole. Nella seconda parte della seduta giapponese, il Nikkei è cresciuto dello 0,63% a 28.493 sostenuto dalla corsa dei titoli tecnologici e farmaceutici, dopo cinque giornate consecutive all’insegna del ribasso. Poche big cap si muovevano di oltre il 3%, riflettendo la cautela degli investitori in vista del discorso del numero uno della Federal Reserve di venerdì 26 agosto alle 16 ore italiane.
La Banca centrale della Corea del Sud alza i tassi
A Seoul l’indice Kospi ha guadagnato lo 0,72% sulla scia della decisione della Banca centrale della Corea del Sud di alzare il tasso di riacquisto a sette giorni di 25 punti base, portandolo a 2,5%. In cima al listino spiccano i titoli del settore navale, dell’elettronica e della vendita al dettaglio.
Un allarme tifone ha sospeso le negoziazioni mattutine a Hong Kong. All’apertura pomeridiana (che corrisponde alle 7 ora italiana e alle 13 ora locale), l’indice Hang Seng correva in rialzo dell’1,48% a 19.553 punti.
Buone notizie anche dalla Cina, dove le azioni hanno ripreso a salire dopo la pioggia di vendite che ha caratterizzato la seduta di mercoledì 24 agosto. A pesare sui listini del Paese del Dragone è stata in parte la perdita di fiducia del mercato sul fatto che i recenti tagli dei tassi di interesse della Banca Popolare cinese possano contribuire a risollevare l’economia. “Il Consiglio di Stato ha adottato ieri una serie di misure che potrebbero contribuire a sostenere il mercato, ma le precedenti promesse non hanno ottenuto l’effetto desiderato”, è la lettura di Yeap Jun Rong, stratega di mercato di Ig. L’indice di riferimento Shanghai Composite è salito dello 0,66% a 3.236 punti, lo Shenzhen Composite viaggia sulla parità a 12.098 mentre l’indice dei prezzi ChiNext ha perso terreno e tratta sotto la parità a 2.665.
Petrolio di nuovo in rialzo
Nelle ore di contrattazione dei mercati asiatici il petrolio ha ripreso la sua corsa all’insegna del rialzo, dopo le ultime indiscrezioni sull’accordo tra Stati Uniti e Iran. Secondo Bart Melek, responsabile della strategia sulle materie prime di Td Securities, le negoziazioni sull’energia nucleare, che avrebbero assicurato circa un milione di barili al giorno di petrolio iraniano ai mercati globali entro un anno, sarebbero ferme al palo dopo il rifiuto degli Stati Uniti di proseguire con l’accordo. La notizia si aggiunge alle dichiarazioni di esponenti dell’Opec+ che sembrerebbero pronti a tagliare l’offerta. I futures sul greggio Wti sono saliti dello 0,5% a 95 dollari al barile, mentre il Brent del Mare del Nord ha guadagnato lo 0,6% a 101 dollari al barile. (riproduzione riservata)