Asia, Nikkei tonico grazie a Softbank, vuole incassare 34 miliardi da Alibaba

Brillante il Nikkei grazie anche al rimpasto interno del governo giapponese con il premier Fumio Kishida che ha confermato la politica Abe di allentamento monetario. Cina al palo per le tensioni su Taiwan. Futures positivi

Il Nikkei torna da una giornata di chiusura e festeggia con un +2,4% venerdì 12 agosto mentre l’Hang Seng, alle ore 7:05 italiane, sale dello 0,35% e Shanghai cede lo 0,12%. La Cina resta debole a causa delle tensioni su Taiwan. L’oro è stabile a 1.806 dollari per oncia, il petrolio Wti americano ritraccia dello 0,6% a 93,8 dollari il barile. In leggera debolezza le valute sul dollaro, l’euro passa di mano a 1,0322, lo yen a 133,14, la sterlina a 1,2204. Il T bond Usa decennale vede il rendimento scendere dal 2,89% al 2,86% mentre i futures su Wall Street sono positivi attorno allo 0,2%.

A Tokyo il sentiment tonico è trainato dai dati Usa sull’inflazione più deboli del previsto e da un rimpasto del governo giapponese che hanno attenuato le preoccupazioni sull’instabilità politica. Il primo ministro Fumio Kishida dovrebbe ora cercare il prossimo governatore della Banca centrale del Giappone e finora ha segnalato l’intenzione di mantenere una posizione di allentamento monetario deciso caratteristica dell’era Abenomics (tipica dell’ex premier Shinzo Abe, scomparso da poco).

Tutti i settori sono stati scambiati al rialzo, con guadagni notevoli dai pesi massimi dell’indice come Tokyo Electron (4,8%), Fast Retailing (1,6%), Toyota Motor (1,7%), Nippon Yusen (1,3%). Anche il gruppo Softbank è salito toccando quasi il 7% alla notizia che intende ridurre la partecipazione nel colosso tecnologico cinese Alibaba.

Softbank traina il Nikkei, venderà titoli Alibaba per 34 miliardi di dollari


Softbank ridurrà dal 23,7% al 14,6% la sua partecipazione nel pacchetto azionario di Alibaba, con un guadagno stimato in circa 34 miliardi di dollari (4.600 miliardi di yen). Il colosso giapponese delle tlc tenta così di porre riparo alle ingenti svalutazioni cui è incorso negli ultimi trimestri, con l’ultimo in particolare che ha segnato una perdita record di 23,4 miliardi di dollari a causa di uno yen ai minimi degli ultimi 24 anni sul dollaro e della perdita di valore delle società nei suoi fondi d’investimento Vision Fund.

La stima del guadagno sulla cessione di parte dei titoli di Alibaba include 17 miliardi di dollari di rivalutazione delle azioni e un guadagno su derivati di 5,2 miliardi di dollari. L’operazione “eliminerà le attuali preoccupazioni sui futuri flussi di cassa e ridurrà i costi associati a questi contratti a termine prepagati”, rafforzando le difese di Softbank a fronte di “un contesto di mercato complesso”, ha indicato il gruppo giapponese. Il ceo Masayoshi Son si è scusato con gli investitori e ha promesso nuovi tagli sui costi.

Son aveva investito in Alibaba nel 2000 spendendo 20 milioni di dollari per partecipare alla crescita del gigante cinese dell’ecommerce. Ma le fortune di Alibaba si sono ribaltate negli ultimi anni, con l’aumento della pressione dei regolatori cinesi che ne hanno di fatto limitato le attività. Il gruppo dello shopping online ha perso oltre due terzi del valore di mercato dalla fine del 2020 a oggi.

L’ipo di Arm al Nyse e poi forse il delisting di Softbank

Son ha annunciato un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie da 400 miliardi di yen. Softbank ha intanto annunciato la cessione di Fortress Investment, il gruppo specializzato in crediti deteriorati per concentrarsi solo sui due Vision Fund.

SoftBank sta anche vendendo la quota del 9% in SoFi Technologies, secondo quanto comunicato alla Sec negli Stati Uniti. La vendita della quota potrebbe essere totale o parziale. Ora una delle ipotesi sul tavolo è il delisting che pare osteggiato dalle banche creditrici. Tuttavia, una volta completata l’ipo di Arm, la società britannica dei chip di cui Softbank è proprietaria, il gruppo giapponese, che ha già ceduto le attività nelle tlc,  diventerebbe una pura investment company e veicolo per il fundraising e avrebbe meno motivo di restare quotata perché raccoglie fondi ricorrendo al debito.

Secondo altri analisti Son potrebbe scegliere il delisting di Softbank a Tokyo per quotarla a New York e ottenere una valutazione più alta, visto il rafforzamento del dollaro. Arm dovrebbe quotarsi l’anno prossimo. Softbank ha acquistato la società per 32 miliardi di dollari e Son vorrà probabilmente farne l’ipo dei chip col più alto valore di sempre. Softbank aveva inizialmente pensato di vendere Arm alla statunitense Nvidia ma ha abbandonato il progetto per l’opposizione dei regolatori. (riproduzione riservata)

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