Sell-off sulle criptovalute. A El Salvador, al posto della Bitcoin City, c’è la giungla

Continua la correlazione tra le criptovalute e le azioni, spiega eToro. Un anno dopo che El Salvador ha adottato il Bitcoin come moneta legale, l’area in cui doveva sorgere la prima città al mondo dedicata alle cripto è ancora una fitta giungla

Sell-off sulle criptovalute, frenate dalla continua incertezza sui previsti aumenti dei tassi di interesse da parte della Fed. Il Bitcoin è attualmente scambiato sotto la soglia psicologica di 19.000 dollari (-5,66% a 18.726 dollari), già rotta al ribasso lo scorso 18 giugno (minimo a 17.700 dollari), mentre continua la sua sempre più stretta correlazione con le azioni (futures di Wall Street in calo dello 0,19% quello sul Dow Jones e dello 0,17% quello sull’S&P500). L’Ethereum crolla del 9,44% a quota 1.509 dollari. 

Continua la sempre più stretta correlazione tra le criptovalute e le azioni

“Se da un lato l’approccio da falco della Fed influisce senza dubbio sul sentiment, dall’altro siamo entrati nel mese settembre, statisticamente uno dei più difficili per gli investitori”, ha ricordato Simon Peters, crypto market analyst di eToro, spiegando che storicamente settembre è stato il mese peggiore per le azioni con l’S&P 500 che è sceso in media di oltre l’1% dal 1928, in quanto gli investitori tornano dalle vacanze estive e affrontano l’impennata delle spese per il rientro a scuola e iniziano a raccogliere le perdite fiscali prima della fine dell’anno.

Se il Bitcoin rompe i minimi estivi a 17.500 dollari, si torna sui livelli di fine 2020

“Qualsiasi debolezza verrebbe probabilmente amplificata dalle criptovalute, data la loro maggior correlazione con le azioni, che si è istituzionalizzata negli ultimi anni, e il loro tradizionale profilo di rischio più elevato in quanto classe di attivi più recente”, ha concluso. Anche Craig Erlam, analista senior di Oanda, rimarca che il contesto di rischio è sempre stato un grande vento contrario per il Bitcoin e la configurazione tecnica non sembra più promettente, quindi una rottura di 20.000 dollari non è una grande sorpresa. “La domanda ora è se potremmo assistere a un’altra spirale, come spesso è accaduto in passato, nel caso in cui il Bitcoin rompa i minimi estivi intorno a 17.500 dollari per scambiare sui livelli di fine 2020” intorno a 11.300 dollari a ottobre 2020, ha avvertito Erlam.

A El Salvador al posto della Bitcoin City c’è la giungla

Nel frattempo, un anno dopo che El Salvador ha adottato il Bitcoin come moneta legale, l’area in cui doveva sorgere la prima città al mondo dedicata alle criptovalute – una metropoli circolare alimentata da un vulcano – è ancora una fitta giungla. Il presidente, Nayib Bukele, aveva promesso che “Bitcoin City” sarebbe stata un paradiso fiscale per gli investitori e i minatori di criptovalute, dotata di un aeroporto, di aree residenziali e commerciali e di una piazza centrale progettata per sembrare il simbolo di un bitcoin dal cielo. “Investite qui e fate tutti i soldi che volete”, aveva detto a novembre 2021. Ma dopo una recente visita all’area dedicata, all’ombra del vulcano Conchagua, nella parte orientale del Paese centroamericano, l’agenzia Reuters non ha trovato macchinari pesanti, operai edili o materie prime che indicassero un qualsiasi progresso verso la costruzione di questo grande simbolo del Bitcoin. Per molti è diventato, invece, un simbolo di follia, dato che la cripto è crollata.

“Questo esperimento è stato molto rischioso, troppo rischioso per un Paese povero”, ha dichiarato a Reuters, Oscar Picardo, direttore dell’Istituto di Scienza, Tecnologia e Innovazione dell’Università privata Francisco Gavidia. “Si è visto che il Bitcoin è un asset finanziario molto speculativo e altamente volatile”, ha aggiunto. In realtà, proprio il calo di valore del Bitcoin e di altre criptovalute ha allontanato gli investitori. Quando El Salvador, uno dei Paesi più poveri dell’America Latina, ha adottato il Bitcoin come moneta legale, il 7 settembre 2021, la criptovaluta sfiorava quota 47.000 dollari. A distanza di un anno, vale meno della metà. Il governo Bukele si è difeso sostenendo che si tratta di un piano a lungo termine e che la sua politica sui Bitcoin ha attratto investimenti, ridotto a zero le commissioni bancarie, aumentato il turismo e promosso l’inclusione finanziaria. Ma il calo dei prezzi ha aumentato il rischio finanziario per il Paese, complicando la ricerca di fondi per pagare 1,6 miliardi di dollari di obbligazioni sovrane in scadenza nel 2023 e 2025. Tanto che il Fondo Monetario Internazionale ha già chiesto a El Salvador di revocare lo status di moneta legale del Bitcoin, citando preoccupazioni di natura finanziaria, economica e legale. (riproduzione riservata)

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