Borse europee attese prudenti in apertura. Euro-dollaro sul filo della parità

Occhi puntati sull’appuntamento della Fed a Jackson Hole. L’oro è ai minimi da tre mesi in controtendenza alla forza del dollaro. Scivola anche il petrolio sulla prospettiva di una maggiore produzione dall’Iran

Apertura prevista debole per le borse europee nella prima seduta di una settimana in cui l’attenzione guarderà tutta oltreoceano, verso l’incontro della Federal Reserve e delle principali banche centrali al mondo al tradizionale simposio annuale di Jackson Hole. Gli investitori resteranno in attesa delle parole del numero uno della banca centrale Usa, Jerome Powell, circa la strategia della Fed sui tassi in Usa.

Circa le società, occhi ancora puntati su Telecom Italia, dopo che venerdì 19 agosto è tornata vicino al minimo storico di 0,20 euro a 0,22. Si è infatti esaurito il rally alimentato dalle indiscrezioni di stampa sui piani di opa di Fratelli d’Italia in caso di vittoria del centrodestra alle elezioni (si parlava di un’offerta da parte di Cdp per il controllo del gruppo e poi la cessione di alcuni asset per ridurre il debito), è già finito nel dimenticatoio del mercato. Il gioco, d’altra parte, è in mano alla politica, un aspetto che la Borsa non apprezza mai troppo per via delle incertezze che comporta. In primo luogo quella elettorale: l’esito delle urne del 25 settembre sarà cruciale per le sorti di Tim. Sotto i riflettori anche Tod’s che ha depositato in Consob il prospetto per la procedura di opa annunciata dallo stesso Della Valle a inizio agosto. Attenzione anche a Saipem che ha comunicato il rafforzamento della cooperazione con Osrl nei droni sottomarini. Fuori dal listino – ma comunque importante elemento per l’economia nazionale – la privatizzazione di Ita Airways: oggi è fissata la scadenza per la presentazione delle nuove offerte vincolanti. 

Restano sotto pressione i rendimenti di titoli di Stato

Non si ferma la fiammata dei rendimenti di tutto il comparto dei titoli sovrani dell’Eurozona. Quello del Btp riapre a un passo dal 3,5%, con il rendimento del Bund tornato ampiamente sopra quota 1% che scambia oggi in avvio all’1,21%.  

Euro in calo sul dollaro

L’euro resta in calo sulla soglia della parità con il dollaro (a 1,0039 ). La moneta americana continua a rafforzarsi dopo i commenti da falco degli esponenti della Fed. Secondo gli analisti, il biglietto verde sta ricevendo aiuto dagli indicatori economici che rafforzano l’interpretazione che la Fed possa ancora essere aggressiva con l’inasprimento delle sue politiche monetarie. Se ne saprà di più alll’appuntamento della Federal Reserve a Jackson Hole dal 25 al 27 agosto

Oro in calo ai minimi da tre mesi. Scendo anche il petrolio 

Il prezzo dell’oro torna in calo ai minimi da tre mesi, dopo essersi indebolito in controtendenza alla forza del dollaro, e scivola dello 0,31% a 1.757 dollari l’oncia. Nel frattempo i prezzi del petrolio scendono di oltre un punto e mezzo percentuale: gli investitori valutano la prospettiva di una maggiore offerta iraniana mentre le prospettive di crescita economica si indeboliscono. Il presidente americano, Joe Biden, ha parlato domenica con i leader di Francia, Germania e Regno Unito per rilanciare un accordo nucleare con l’Iran, che potrebbe portare a un aumento dell’offerta dal produttore, che è membro dell’Opec. Il Brent tratta adesso a 95,52 dollari al barile (-1,24%), mentre il Wti vale 89,26 dollari (-1,30%). (riproduzione riservata)

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