Volkswagen, si dimette il ceo Herbert Diess. Al suo posto Oliver Blume (Porsche)

L’addio dopo gli scontri con i potenti sindacati tedeschi sulle strategie di elettrificazione. Il suo posto sarà preso dal 1 settembre dal presidente di Porsche, Oliver Blume. I piani sull’elettrico e lo stile manageriale ruvido sono all’origine dei dissidi che hanno portato infine alla cacciata del manager, ossessionato dalla rincorsa a Tesla | Unicredit al lavoro sull’ipo di Porsche

Terremoto ai vertici di Volkswagen. Dopo mesi di polemiche con sindacati e azionisti, l’amministratore delegato, Herbert Diess, ha rassegnato le dimissioni. A partire dal prossimo 1° settembre il suo posto verrà assunto da Oliver Blume, attualmente presidente di Porsche. La notizia ha generato scalpore, ma non era del tutto inattesa: di recente, infatti, Diess si era più volte scontrato con le potenti organizzazione dei lavoratori tedeschi e con il principale azionista del colosso dell’auto, il Land della Bassa Sassonia.

Le ragioni dello scontro

I piani sull’elettrico e lo stile manageriale ruvido sono all’origine dei dissidi che hanno portato infine alla cacciata di Diess. Da quattro anni alla guida del costruttore, il manager era ossessionato dalla rincorsa a Tesla, considerata più efficiente e all’avanguardia nell’elettrico. Diess aveva perciò ventilato l’opportunità di tagliare 30 mila posti di lavoro in Volkswagen, un’ipotesi accolta con sdegno da sindacati e rappresentanti del Land per via dei suoi impatti sociali. A Diess veniva poi addossata la colpa del flop della divisione dedicata ai software Cariad che negli anni ha assorbito miliardi di investimenti senza portare risultati apprezzabili.

Le parole del board

“Durante il suo incarico, Herbert Diess ha svolto un ruolo chiave nel portare avanti la trasformazione dell’azienda”, ha sottolineato il presidente del consiglio di sorveglianza, Hans Dieter Pötsch. “Il gruppo e i suoi marchi sono ben avviati per il futuro; le loro capacità innovative e le loro capacità reddituali sono rafforzate.  Diess ha dimostrato in modo impressionante la velocità e la coerenza con cui è stato in grado di realizzare processi di trasformazione di vasta portata. Non solo ha guidato l’azienda in acque estremamente turbolente, ma ha anche implementato una strategia fondamentalmente nuova”.

Chi è Blume

Nonostante le dichiarazioni di circostanza, i meriti di Diess non sono bastati a salvargli il posto che ora verrà preso da Oliver Blume. Nato a Braunschweig, Oliver Blume è entrato a far parte del Gruppo Volkswagen nel 1994 e, da allora, ha ricoperto incarichi dirigenziali per i marchi Audi, Seat, Volkswagen e Porsche. È presidente di Porsche dal 2015 e membro del consiglio di amministrazione del gruppo dal 2018. “Oliver Blume ha dimostrato le sue capacità operative e strategiche in varie posizioni all’interno del gruppo e in diversi marchi e ha gestito Porsche AG dal punto di vista finanziario, tecnologico e culturale con grande successo per sette anni consecutivi. Dal punto di vista del Consiglio di Sorveglianza, ora è la persona giusta per guidare il gruppo e per rafforzare ulteriormente l’orientamento al cliente e il posizionamento dei suoi marchi e prodotti”, ha concluso Pötsch. (riproduzione riservata)

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