Solana sotto attacco hacker, rubati almeno 5 milioni di dollari

Il furto è destinato a rinfocolare il dibattito sulla sicurezza degli hot wallet, sempre connessi a internet. Sul profilo Twitter ufficiale di Solana non è ancora stata data notizia dell’attacco

L’ecosistema Solana è stato attaccato la scorsa notte. Solana è una blockchain ideata da Charles Hoskinson, uno dei fondatori di Ethereum, di cui aspira a essere un’alternativa migliorata sul fronte degli smart contract, tanto da presentarsi come Ethereum killer. L’attacco, ancora in corso mentre si scrivono queste righe, rischia però di segare le gambe alle ambizioni di Hoskinson. Da notare che Solana alle 14:40 perdeva solo l’1,2% a 39,76 dollari, confermandosi al nono posto fra le criptocon una capitalizzazione di 13,8 miliardi di dollari.

Svuotati circa 8.000 portafogli caldi (hot wallet)

Nella notte, quindi, gli hacker hanno svuotato circa 8.000 portafogli caldi (hot wallet) ovvero sempre connessi a internet, contenenti soprattutto Sol, il token di Solana e la stablecoin Usdc (in un caso sembra che un utente si sia visto sottrarre ben 500.000 dollari in Usdc dal proprio wallet). Il valore della refurtiva ammonterebbe a circa 5 milioni di dollari, ma qualcuno parla addirittura di 8 milioni. Gli attaccanti sono riusciti a impadronirsi delle chiavi private di wallet rimasti inattivi per più di 6 mesi, mentre gli hardware wallet sarebbero al sicuro. 

Il ceo di Binance agli utenti di Solana: trasferite i fondi su un cold wallet

Come ha sottolineato Giuseppe Cavicchioli, uno dei massimi esperti italiani di criptovalute, “finora sul profilo Twitter principale e ufficiale di Solana, con quasi due milioni di follower, non è ancora stato pubblicato nulla riguardo questo attacco. Sono stati pubblicati, invece, alcuni tweet sul profilo Solana Status, che ha tuttavia meno di 90.000 follower”. Nel frattempo, Changpeng Zhao, detto CZ, fondatore e ceo di Binance, la più grande borsa di critpovalute del mondo, con un tweet ha consigliato gli utenti di Solana di trasferire i loro fondi su un cold wallet, quindi non collegato a internet o su una piattaforma di scambio centralizzata, come per esempio la stessa Binance. 

Si riaccende il dibattito sulla sicurezza degli hot wallet

L’attacco a Solana è destinato a riaccendere il dibattito sulla sicurezza degli hot wallet, che rimangono sempre connessi a Internet per fornire agli utenti un modo conveniente per inviare, archiviare e ricevere criptovalute. I cold wallet – unità USB che devono essere collegate a un computer per firmare le transazioni – sono pubblicizzati come un’alternativa più sicura, anche se più complessa da usare. (riproduzione riservata)

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