Accordo Twitter-Musk verso collasso, “merger arbitrage” oltre il 40%

Continuano ad allontanarsi le strade tra Elon Musk e Twitter Inc (NYSE:TWTR). Secondo un report del Washington Post, la proposta di acquisizione da 44 miliardi di dollari sul 100% del social media sarebbe “in serio rischio” a causa degli account spam presenti sulla piattaforma.

In particolare, dall’indagine del team del fondatore di Tesla (NASDAQ:TSLA) e SpaceX sarebbe emersa l’impossibilità di verificare il numero di profili fake presenti sul social. Motivo, questo, che avrebbe spinto l’entourage a fermare le trattative sui finanziamenti e la ricerca di un advisor.

L’offerta, tuttavia, era già stata messa in stand-by ne mese di maggio, con lo stesso Musk che aveva messo in dubbio il controvalore del take-over a causa dei profili falsi i quali, secondo l’imprenditore, non devono superare il 5% degli account totali.

In risposta, il CEO di Twitter Parag Agrawal aveva precisato che le stime dell’azienda sugli spam “non possono essere riprodotte esternamente” in quanto richiederebbero “dati sia pubblici che privati ​​per un’identificazione precisa”

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Ricordiamo, tuttavia, che l’offerta di Musk non era al 100% cash. Una parte verrebbe finanziata tramite debito, 25,5 miliardi di dollari di finaziamenti e margin loan, con ulteriori $21,0 miliardi circa di capitale privato. I dubbi riguardo le conseguenze sul titolo di Tesla, vista la non-profittabilità di Twitter, potrebbero aver spinto Musk a fare marcia indietro sul deal utilizzando gli spam-bot come capro espiatorio per bloccare le trattative.

Anche il mercato ormai non ci crede più di tanto. Guardando il merger arbitrage, cioè lo spread tra l’offer price e il prezzo di mercato, il differenziale è oltre il 40%. Da un’offerta di 54,2 dollari per azione, il titolo scambia ora a $37,16 dopo un calo del 4,1% nel pre-market odierno.

Normalmente, il merger arb si attesta tra il 3% e il 5% man mano che si va verso la chiusura del deal.

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