Con l’americana Exxon Mobil fuori dal progetto energetico Sakhalin-1 si fanno avanti il Giappone e l’India. In particolare, il Giappone sta ancora verificando i dettagli del decreto russo sul gigantesco progetto petrolifero e del gas e continuer\u00e0 le trattative con le parti interessate del precedente consorzio per decidere se investire nel nuovo operatore russo. “Abbiamo ripetuto pi\u00f9 volte che Sakhalin-1 \u00e8 un progetto molto importante per il Giappone”, ha dichiarato oggi, 18 ottobre, il ministro dell’Industria giapponese, Yasutoshi Nishimura, in una conferenza stampa. Il Ministero possiede il 50% di Sakhalin Oil and Gas Development Co., un consorzio di partner giapponesi, tra cui aziende private, che detiene una partecipazione del 30% in Sakhalin-1.<\/p>\n\n\n\n
“Continueremo a discutere con tutte le parti interessate, compresi gli azionisti privati di Sakhalin Oil and Gas Development Co., e valuteremo le azioni specifiche da intraprendere”, ha aggiunto Nishimura. Lo scorso 7 ottobre il presidente russo, Vladimir Putin, ha emanato un decreto per creare un nuovo operatore per il progetto, precedentemente guidato dal gigante petrolifero del Texas, Exxon Mobil, autorizzando il Cremlino a decidere se gli azionisti stranieri possono mantenere partecipazioni in Sakhalin-1.<\/p>\n\n\n\n
Exxon Mobil \u00e8 uscita dalla Russia dopo che il Cremlino l’ha estromessa dal progetto, trasferendo la partecipazione del 30% del colosso oil americano a un’entit\u00e0 russa (700 dipendenti dell’unit\u00e0 russa di Exxon passeranno al nuovo operatore). Il tutto senza nessun pagamento per la quota. Tanto che Exxon ha lasciato aperte le vie legali. Ma una risoluzione della questione potrebbe richiedere anni.<\/p>\n\n\n\n
Un altro azionista, l’indiana Oil and Natural Gas Corp., ha in programma di acquisire una partecipazione nel nuovo operatore russo del progetto, secondo alcune fonti vicine al dossier citate dall’agenzia Reuters. Stando al decreto di Putin, i partner stranieri di Sakhalin-1 avranno un mese di tempo dopo la creazione della nuova societ\u00e0 russa, gi\u00e0 registrata il 14 ottobre, per chiedere al Governo russo una quota. <\/p>\n\n\n\n
Nel frattempo, c’\u00e8 un’altra grana per Exxon Mobil. Le raffinerie di petrolio fos-Sur-Mer da 140.000 barili al giorno e Port Jerome-Gravenchon da 240.000 barili al giorno in Francia potrebbero impiegare 2-3 settimane per riavviarsi completamente dopo gli arresti causati dagli scioperi, ha detto un portavoce della societ\u00e0. Lo sciopero per una maggior retribuzione, che ha portato a una chiusura di tre settimane, si \u00e8 concluso alla fine della scorsa settimana. Questo ha consentito a Exxon di iniziare a riavviare gli impianti, a i tempi sono lunghi. (riproduzione riservata)<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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