Taiwan chiede a Foxconn di non investire in Cina

Le esercitazioni militari della Cina attorno a Taiwan complicano il quadro geopolitico. Il governo di Taipei ha chiesto a Foxconn, il più grande produttore mondiale di elettronica e il maggiore datore di lavoro privato in Cina, di non investire 800 milioni di dollari in Tsinghua Unigroup | Borse, Cina in forte calo, crescita, immobiliare, Taiwan pesano troppo (-2,25%) | Taiwan, Pelosi in arrivo. Bloomberg: vendere le azioni cinesi. Che cosa può accadere ora

Le continue esercitazioni militari della Cina attorno allo Stretto di Taiwan, un’area fra le più trafficate al mondo, sta complicando il quadro geopolitico. L’Europa è stretta fra le sanzioni alla Russia dopo l’invasione, a fine febbraio, dell’Ucraina e le ritorsioni di Mosca sul fronte dell’erogazione del gas. Nel Fareast, la visita della speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, a Taiwan, che la Cina rivendica sua da decenni, rischia aprire un altro fronte di tensione che i mercati temono possa tradursi nell’invasione dell’isola indipendente, alleata degli Stati Uniti.

In questo contesto si inserisce la richiesta dei funzionari della sicurezza nazionale di Taipei che vogliono costringere il maggior fornitore di Apple, Foxconn (di proprietà taiwanese) a liquidare un investimento da 800 milioni di dollari nella società di chip cinese Tsinghua Unigroup.

L’investimento di Foxconn, il più grande produttore mondiale di elettronica e il maggiore datore di lavoro del settore privato in Cina, è stato annunciato il mese scorso e ha reso il gruppo il secondo azionista di Tsinghua. Ma l’accordo ha posto una delle più grandi società di Taiwan al centro della crescente competizione tecnologica di Pechino con l’Occidente.

La Commissione per gli investimenti non ha ancora esaminato formalmente il caso, scrive il Financial Times, ma i funzionari del Consiglio di sicurezza nazionale del Presidente e del Consiglio per gli affari continentali, che si occupa di politica cinese, ritengono che l’accordo debba essere bloccato.

Foxconn a rischio sanzione

Hon Hai, la società quotata a Taiwan di Foxconn, ha dichiarato il 14 luglio di aver acquisito una partecipazione indiretta in Beijing Zhiguangxin Holding, l’azionista di controllo di Tsinghua Unigroup. L’accordo ha innescato gli avvertimenti della commissione di investimento del ministero dell’economia taiwanese secondo cui Foxconn potrebbe essere multata fino a 25 milioni di dollari locali (832.000 dollari Usa) perché non ha presentato domanda di approvazione preventiva. 

Gli analisti hanno scritto che l’investimento in Tsinghua Unigroup ha senso per Foxconn, che si è tradizionalmente concentrata sull’assemblaggio di prodotti elettronici a basso margine e ad alta intensità di manodopera come smartphone e produzione, ma sta cercando di rafforzare la sua attività nei semiconduttori. Liu, capo della divisione semiconduttori che ha assunto la presidenza di Foxconn tre anni fa, si è impegnato ad espandere l’unità per aumentare i margini di profitto e garantire la fornitura di chip, in particolare per il settore dei veicoli elettronici.

Ma Taipei teme che l’accordo possa portare Foxconn a finanziare un’accelerazione delle ambizioni tecnologiche di Pechino. Sebbene il gruppo stia gradualmente diversificando le sue linee di produzione oltre la Cina, il 75% della sua capacità è concentrato sulla terraferma e gli analisti hanno messo in evidenza che sarebbe estremamente difficile per il gruppo iniziare a disinvestire.

I funzionari ritengono che un tale sviluppo potrebbe indebolire economicamente Taiwan e dare alla Cina più leva per spingerla a sottomettersi al controllo di Pechino.

Il governo taiwanese è particolarmente preoccupato per il fatto che il partner di Foxconn nell’accordo, la società di investimento cinese WiseRoad Capital, abbia stretti legami con la politica di Pechino. Soprattutto ora, con l’adozione del Chips Act, l’amministrazione Bidensta intensificando le iniziative per rafforzare la produzione di semiconduttori in casa e lavorando con alleati e i partner per controllare il flusso di tecnologia verso la Cina. (riproduzione riservata)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Previous post Volkswagen, un Cda ridotto nei piani del nuovo ceo Blume
Next post Borsa Milano in cauto rialzo in attesa inflazione Usa, Bper prosegue corsa