Realizzi sul titolo Autogrill, Bestinver: fusione con Dufry già scontata nei prezzi

Dufry non può offrire agli azionisti di Autogrill un premio significativo rispetto ai prezzi correnti, secondo gli analisti. Le sinergie? Non più di 80 milioni a regime, solo 0,4 euro per ogni azione Autogrill | Autogrill si avvicina a Dufry

Storna il titolo Autogrill a Piazza Affari (-5,49% a 6,408 euro) dopo la buona performance della vigilia (+3,7%) in seguito alla conferma che sono in corso discussioni, senza vincoli di esclusiva, su una possibile integrazione industriale con il gruppo svizzero Dufry (-4,48% a 33,27 franchi svizzeri a Zurigo) il quale, a sua volta, ha confermato, precisando, però, che al momento “non c’è certezza sulla natura, i termini e le condizioni”.

Ai prezzi attuali la quota di Edizione passerebbe dal 50,1% di Autogrill al 22,6%
In realtà, secondo Bloomberg, le discussioni tra le due società sono in fase avanzata con un deal che, se chiuso, si potrebbe definire entro fine luglio. Dufry comprerebbe Autogrill attraverso un’operazione carta contro carta con la holding della famiglia Benetton, Edizione, che si diluirebbe al 20% circa della nuova entità (da azionista al 50,1% in Autogrill). “Ipotizzando una fusione sulla base delle attuali quotazioni azionarie dei due titoli, la quota di Edizione passerebbe dal 50,1% di Autogrill al 22,6%, mentre la quota di Advent, attualmente principale azionista di Dufry, scenderebbe dal 10,1% di Dufry al 5,5%”, ha calcolato Bestinver Securities (rating hold e target price tra 5,5 e 6 euro confermati sul titolo Autogrill).

Autogrill scambierebbe a 8,2 euro se la quota di Edizione fosse fissata al 25%
In tempi ancora non sospetti, a fine aprile, Mf-Milano Finanza aveva anticipato la notizia. “Dalle prime voci su un possibile deal il 20 aprile, le azioni Dufry e Autogrill hanno seguito lo stesso percorso, sebbene Autogrill abbia mostrato una resilienza più forte, scendendo del 3% contro il 13% di Dufry”, ha osservato l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo. Se i termini dell’operazione riportati da Bloomberg fossero corretti, una volta completata l’operazione Edizione si diluirebbe più di quanto inizialmente ipotizzato (si parlava di una quota post deal del 30%). “Al prezzo di chiusura di ieri, i prezzi di mercato di Autogrill e Dufry sono più allineati a uno scambio di azioni consentendo implicitamente a Edizione di detenere una quota del 20% circa dell’entità combinata, mentre Autogrill scambierebbe a 8,2 euro se la quota di Edizione fosse fissata al 25%”, ha precisato l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, ribadendo sul titolo Autogrill un rating hold e un target price a 7,3 euro. Mediobanca Seurities non va oltre un prezzo obiettivo a 8 euro (rating neutral).

I pro e i contro del merger con sinergie per non più di 80 milioni a regime
Equita Sim (rating buy e target price a 7,5 euro su Autogrill) crede che le probabilità di un deal siano aumentate e che un deal tra le due società per gli azionisti di Autogrill presenti diversi lati positivi: aumento diversificazione, dimensioni, potenzialità di miglioramento dei margini/free cash flow in caso di normalizzazione del business, ma anche alcuni elementi di criticità: aumento della leva in un contesto ancora incerto, aumento della ciclicità, maggior tender risk, tutti elementi da approfondire. La Sim vede spazio per le sinergie anche se non particolarmente abbondanti: in via preliminare ha stimato circa 80 milioni di euro a regime o circa 0,4 euro per ogni azione Autogrill con una creazione di valore “mid-high single digit”.

Banca Akros (rating neutral e target price a 6,70 euro) ha ricordato che nel 2013 Autogrill ha scorporato il business duty free acquisito da Dufry nel 2015. Autogrill è scambiata, rispettivamente, a 7,2 volte e a 6 volte l’ev/ebitda 2022 e 2023 mentre Dufry a 7,4 e a 5,7 volte l’ev/ebitda 2022-2023. “Le attività Food&Beverage e duty free, sebbene entrambe fortemente dipendenti dal traffico aeroportuale, hanno caratteristiche diverse. Tuttavia, la volatilità del traffico aeroportuale degli ultimi due anni, il previsto aumento del prezzo dei biglietti aerei e l’impennata dei costi di produzione potrebbero rendere l’integrazione interessante e la società combinata più resiliente”, ha concluso Banca Akros.

Tutti i numeri dell’entità combinata
Naturalmente il nodo è la valuzione, un argomento ancora di discussione. L’entità combinata, senza considerare le sinergie, secondo Bestinver Securities, avrebbe una capitalizzazione di mercato di 6 miliardi di euro (45% Autogrill, 55% Dufry) e genererebbe i seguenti risultati sulla base delle stime di consenso per il 2023: vendite pari a 12 miliardi (35% Autogrill, 65% Dufry), ebit adjusted pari a 0,76 miliardi (26% Autogrill, 74% Dufry), utile netto adjusted pari a 0,19 miliardi (40% Autogrill, 60% Dufry) e debito netto 4,8 miliardi (35% Autogrill, 65% Dufry).

Bestinver Securities: fusione già scontata nei prezzi
“Una possibile fusione tra le due società sembrerebbe già scontata dal mercato in termini di valutazioni relative, in quanto il prezzo da inizio anno di Autogrill è aumentato del 12% mentre il prezzo di Dufry è diminuito del 20%”, ha avvertito Bestinver Securities. Inoltre, ” Autogrill è scambiata a multipli significativamente più alti rispetto a Dufry: ev/ebit 2023 di 21,4 volte contro 11,6, p/e di 32,8 contro 26,8 volte e qualsiasi premio di fusione per Autogrill amplierebbe ulteriormente lo spread”, ha precisato il broker che comunque, rispetto a Equita, vede da una fusione “sinergie significative” soprattutto negli acquisti e nella logistica, ma non crede che Dufry possa offrire agli azionisti di Autogrill un “premio significativo rispetto ai prezzi correnti”. (riproduzione riservata)